Il conto alla rovescia per l’assegnazione dei premi David di Donatello di quest’anno è appena cominciato. La cerimonia che si terrà il prossimo 6 maggio vede tra i candidati Diodato con la canzone “La mia terra” (Carosello Records). Il brano celebra la resilienza e la determinazione del popolo di Taranto ispirandosi al racconto del mito della sua fondazione. Si tratta della terza candidatura ai David di Donatello (sempre nella categoria miglior canzone originale) per l’artista. La prima è stata nel 2020 con “Che vita meravigliosa” (colonna sonora del film “La dea fortuna”, diretto da Ferzan Özpetek, con cui ha vinto il David di Donatello) e la seconda candidatura nel 2023 con “Se mi vuoi”, brano parte della soundtrack di “DIABOLIK – GINKO ALL’ATTACCO!”.

“La mia terra” è candidata come miglior canzone per il film “Palazzina LAF” di Michele Riondino e unisce la storia attuale al mito della fondazione della città, da cui emergono tanto i contrasti quanto la bellezza di Taranto: Falanto, capo dei Parteni esiliati da Sparta, attraverso l’oracolo viene a conoscenza del proprio destino: troverà la sua terra, solo quando vedrà piovere a ciel sereno. A seguito di numerose difficoltà, Falanto giunge finalmente nel porto di Saturo, dove esausto si lascia andare sulle gambe della moglie Etra, abbandonandosi alla disperazione.

Commossa, Etra comincia a piangere e con le sue lacrime bagna il capo e il viso del marito, che si sveglia e, proprio grazie a quelle lacrime, capisce di essere arrivato a casa e aver compiuto il destino predetto dall’oracolo trovando, finalmente, la sua terra.

“La mia terra” è legato al racconto del film, che attraverso lo sguardo appassionato e attento di Michele Riondino, racconta uno dei casi giudiziari che hanno fatto scuola nella giurisprudenza del lavoro: la “Palazzina LAF”, infatti, è stato uno dei più famigerati reparti lager del sistema industriale italiano.

Sonorità popolari, intense e solenni: attraverso una cifra stilistica unica e realistica, il video ufficiale vede Diodato e Michele Riondino spettatori di alcune scene emblematiche della pellicola e mostrano le immagini che più raccontano la storia e i luoghi di Taranto.

Quella tra il cantautore e il regista, inoltre, è più di un’amicizia: con Roy Paci, infatti, i tre sono direttori artistici dell’Uno Maggio Taranto Libero e Pensante. È proprio grazie a questo rapporto di fratellanza che hanno dato vita ad una collaborazione unica, che accende ancora una volta le luci sulle ombre, ma anche sulla bellezza della loro terra. Diodato e Riondino hanno voluto mostrare attraverso l’unione di musica e cinema il proprio amore verso la città, che seppur sofferente per le scelte fatte in passato, lotta per un futuro migliore.

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